Cerca nel blog

sabato 29 maggio 2010

Fantaitalia s'è desta




Esce in questi giorni per i tipi di Bietti un'interessante antologia. Ambigue Utopie, questo è il titolo, 19 racconti di fantascienza e altro. La prima notazione è una curiosità. I racconti dovevano infatti essere almeno venti, perché dal mazzo manca un mio contributo. Quando infatti l'ottimo Gian Filippo Pizzo mi contattò a suo tempo, e prima ancora che Bietti si interessasse all'operazione, io accettai l'invito. Un invito che molto tempo dopo - laboriosa infatti fu la gestazione dell'opera - dovetti respingere, perché l'idea dietro il mio racconto - e questa è l'altra notizia, o quantomeno l'altra curiosità, era piaciuta a un altro editore.
Poiché l'antologia della fantascienza utopistica e politica sembrava languire, decisi di ritirare il mio racconto che però, sotto gli auspici creativi di Gianfranco Viviani, divenne il romanzo Dalle mie ceneri, primo titolo italiano pubblicato dalla collana Odissea di Delos Books.
La mia prima reazione alla presentazione di Ambigue Utopie è dunque di grande tenerezza, un po' diviso tra l'invidia di chi poteva esserci, il piacere di chi si prepara a leggere qualcosa che sa già sarà molto interessante, e anche qualcosina in più che però non anticipo ancora, perché altrimenti questo blog si intitolerebbe "Spoiler" e non "Ucronicamente".
Sorvolo sulle critiche lette da qualche parte secondo le quali Ambigue Utopie sarebbe una risposta tardiva alla complementare e precedente Fantafascismo - ci interessa davvero sapere chi ha tirato il primo colpo di fucile in questa guerra tra scrittori del fantastico? - e mi limito a evidenziare un aspetto che forse pochi considerano: in questi tempi in cui la fantascienza sembrava essere stata scacciata dall'editoria dal thriller o dal fantasy, ecco che temi spiccatamente a essa legati ricompaiono in primo piano. Editori importanti cominciano a interessarsi di nuovo di distopie, utopie, e science fiction. Di più: la narrativa italiana propone di nuovo titoli spiccatamente fantascientifici - un esempio, Bambini Bonsai di Paolo Zanotti, Ponte alle Grazie - e l'ucronia conquista nuovi e interessanti autori come Enrico Brizzi - La Nostra Guerra e L'inaspettata piega degli eventi, Baldini, Castoldi e Dalai.
Un segno che qualcosa si muove. O che forse nell'immobilità apparentemente assoluta della società e della politica italiane il wishful thinking si ritrasferisce in letteratura?
In genere è un buon segno.

Nessun commento:

Posta un commento