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sabato 27 agosto 2011

L'eterno ebreo


Ne vengo da una brutta discussione su un social network con un conoscente che mi sono ritrovato a bannare per ragioni di coscienza. In breve, e senza troppi particolari, perché già la cosa di per sé è sgradevole, la racconto perché è emblematica.
Mi imbatto, ieri sera, in un thread in cui si parla del Colonnello in Fuga. Quarant'anni e più di potere a Tripoli, alti e bassi nella considerazione internazionale, adesso nello sprofondo a causa di una guerra dichiarata per il petrolio. Insomma, fin qui tutto abbastanza scontato, solo il mio gatto, o forse nemmeno lui potrebbe credere alle motivazioni idealistiche di un conflitto in cui con ogni evidenza si mira alle risorse di un Paese prendendo a pretesto un dittatore già in passato tollerato e perfino lodato. E allora come mai nessuno si cura di ciò che accade in Siria? E fin qui, ripeto, tutto condivisibile, in questo, certo che sì, il Colonnello, come scrive chi ha dato vita a questo thread, può avere ragione, eccome.
Poi, però, qualcosa cambia. L'attenzione si sposta su Gaza. Scrive uno: finché non si risolve questo bubbone, tutta l'area sarà in ebollizione, Libia e Nordafrica compresi. Si aggiunge invariabilmente che i palestinesi sono dei martiri, si dice che Israele li opprime.
Verissima la seconda, un po' meno la prima. I toni si alzano. Obietto che bè, insomma, per capire tutta la storia occorre ricordarsi anche di episodi come Monaco '74, oppure le stragi davanti alla Sinagoga di Roma dell''82, o quelle di Fiumicino nel '73 e nell'85. Contando soltanto quelle che ricordo meglio, la maggior parte accadute in Italia.
Mi si oppone che però bisogna capire la reazione di un popolo oppresso, e qui comincio a scalpitare, dove sta la lotta del popolo oppresso nello spargimento indiscriminato di sangue?Perché, mi chiedo, i partigiani italiani se la pigliavano coi soldati tedeschi e non andavano invece a mettere le bombe in piazza a Bressanone? Perché non se la presero mai con qualche disabile di lingua germanica facendogli fare la fine del povero Leon Klinghoffer? E proprio di Klinghoffer parlo, ricevendo un infastidito assenso, certo, bè, mi rispondono, episodi come questo intristiscono (sic!) perché quando qualcuno muore non fa mai piacere (sic!!); in fondo, però, rassicurano, sono stati solo episodi isolati.
Isolati de che? Ribatto. I palestinesi così hanno combattuto. Per anni. Sono stati tutt'altro che inermi vittime.
Ovviamente le reazioni cominciano a essere un po' vivaci, poi arriva la chicca. Eh, mi scrivono, come si fa a difendere gli ebrei, questo popolo di banchieri, che in combutta coi massoni sta perseguendo un progetto di dominio del mondo. I Rotschild, scrive il mio conoscente, sono banchieri, no? Mica è colpa nostra se i banchieri stanno affossando l'economia mondiale.
Cito, quasi per ridere, i Protocolli dei Savi di Sion, e mi si risponde con interesse, dicendo che sì, dentro quest'opera ci sono cose interessanti e che comunque non si può negare ciò che fior di studiosi hanno dimostrato. Cosa hanno dimostrato??? Chi ha dimostrato? Chiedo incredulo. Il conoscente prima fa l'evasivo, poi si rende conto che è in un culo di sacco e cerca di uscirne nel più classico dei modi: attaccando me e la presunta trappola in cui l'avrei fatto cadere.
Nonostante più e più volte l'avessi avvisato di fare attenzione a quello che andava dicendo, perché simili argomentazioni, prive di alcuna spiegazione, se non sono naziste, puzzano di razzismo e antisemitismo lontano un miglio.
Insomma, finisce a schifìo. Per ragioni di riservatezza non posso essere più esplicito sul modo in cui l'ex-amico di social network conclude la sua infausta performance, ma si toccano vertici che sarebbero comici se non fossero squallidi.
Non nascondo, l'avrete capito, una certa tristezza. In primissimo luogo perché un conto è finire in queste beghe con l'armatura dei venti o dei trent'anni. A cinquanta alla rabbia fa presto posto una nausea sconsolata e priva di qualsiasi senso di eroismo. Sì, ha smascherato un antisemtita, e allora? Immaginati la povertà, lo squallore mentale di chi crede ancora al mito dell'EternoEbreo, che si documenta su patacche d'epoca come i Protocolli dei Savi di Sion, o magari si legge con interesse i deliri del Mein Kampf o del signor Rosenberg.
Vedo che la nausea è contagiosa, bene.
Ma sono triste anche perché si trattava di persona che stimavo prima quantomeno tranquilla e normale, fin illuminata, e invece tutt'a un tratto mi si è rivelata Mr.Hyde.
Per ultimo, sono triste perché ho ancora negli occhi il macello di Utoya e la faccia da bravo ragazzo di Breivik.
Ecco, Breivik è uno che si è nutrito di questa spazzatura, i complotti ebraici, la congiura contro gli ariani, l'odio per i diversi, credendo di essere lui il giusto. E poi è passato all'azione. Qualche sospetto doveva esserci, a leggere quello che scriveva.
Quindi oggi mi sento più pulito, forse, perché non ho più un antisemita in mezzo ai conoscenti, ma ciò che prevale sono tristezza e inquietudine, perché sull'eterno ebreo ci sarà sempre un eterno ragionamento: "ma in fondo i Rotschild sono ebrei, no?" "Mica è colpa nostra se hanno in mano l'economia mondiale" "In fondo sono loro che pilotano guerra e pace".
Già. Quando si cerca il capro espiatorio, quando si ricorre ad argomentazioni facili per trovare uno che paghi per tutti, e soprattutto quando non si espelle subito dal contesto civile chi si abbandona a questo tipo di pratica, quando della democrazia si comincia a dire che con tutte le sue ambiguità in fondo ha dimostrato di essere la forma peggiore di governo, il cielo si fa scuro e la notte è un po' più vicina.
E tu non hai più venti o trent'anni per essere sicuro di rivedere l'alba.


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